Storci-telling: Sulla bocca di tutti, soprattutto sulla mia.

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Che il legame tra donne e carboidrati sia una storia vecchia come il mondo, o quasi, è cosa ormai arcinota, ma che parlando di tortellini ci si fosse messa in mezzo anche Venere, sì, quella gran bellezza, è davvero una pugnalata a tutte le forme del nostro amor proprio. Forme naturalmente rotonde, ça va sans dire.

Per chi non lo sapesse, il tortellino, vanta origini divine, sissì. Leggenda vuole infatti che durante la battaglia della Secchia Rapita, in cui si scontrarono Modena e Bologna, fecero il loro ingresso trionfale Venere, Bacco e Marte. Venere, che sapeva di essere una che non passa inosservata, dopo aver trascorso la notte in una locanda, si fece beccare tutta ignuda dal proprietario che, in preda a un attacco di estasi creativa, realizzò la forma del primo tortellino proprio ispirandosi al suo ombelico. Mica quelle foto che vediamo su Instagram in estate.
Estate?

Ah, sì, eccomi, ci arrivo.

Era un’estate luminosa e abbastanza afosa e la mia amica Daniela Patroncini che, tra le varie, lavora anche in un’azienda di Collecchio che produce macchine per la pasta, mi scrive per dirmi che proprio quella azienda, la Storci, ad ottobre avrebbe organizzato un evento per blogger, Sulla bocca di tutti, durante il quale sarebbero stati presentati i tortellini senza glutine e la pasta Instant, la frontiera tutta italiana dei famosi nudolini nel barattolo di carta. Tra vari bla bla bla e racconti estivi, mi chiede di partecipare e io, buongustaia come poche, le dico di sì. Potevo mai lasciarmi scappare l’occasione di assaggiare questi due nuovi prodotti?

Senza starvi a raccontare tutto quello che è successo da agosto a ottobre, che è veramente tanta roba, saltello direttamente alla data di interesse.

9 ottobre 2015, stazione di Bologna Centrale.

Questa ora posso raccontarla, dato che tutto è andato bene.

Mi suona la sveglia, era ancora abbastanza presto per uscire per prendere il treno e io… mi riaddormento. Di soprassalto mi sveglio e avendo a disposizione solo setteminutiemezzo per prepararmi faccio il mio solito possibile per vincere la costante performance del Giochi senza frontiere della mia vita. Mi precipito in stazione arrivando esattamente un minuto dopo la partenza del treno. Prendo in mano il telefono meditando su cosa raccontare a Daniela quando l’illuminazione: il treno aveva 10 minuti di ritardo. Bene, siamo in Italia e le mie forme avevano ancora bisogno di tortellini.

Incontro un collega blogger bolognese, poi un’altra collega in treno e tra chiacchiere varie arriviamo a Parma dove ci aspettano tutti gli altri, tra blogger e il team di Storci. Ci dividiamo nelle varie macchine e arriviamo in azienda. Una bellissima azienda nuova e moderna dove ad attenderci, oltre ai boss, c’era pure un meraviglioso aperitivo. Oh, scusate, se uno va a Parma e non mangia il prosciutto proprio non ha capito un tubo della vita. Se poi il Franciacorta ti corteggia spietatamente, beh, si… questi eventi sono davvero belli.

Sulla bocca di tutti storci

A fare gli onori di casa troviamo Anzio Storci, il patron dell’azienda, un uomo cordiale e uno storyteller provetto che, attraverso l’esperienza maturata direttamente sul campo, ci racconta la storia della Storci, sostituito poi in staffetta dal figlio Michele che, oltre a essere un bellissimo uomo, ha saputo raccogliere quanto seminato dal padre introducendo però tutte quelle piccole e grandi modifiche che fanno sì che un’azienda possa calvalcare i marosi del tempo.

Il giro in fabbrica è stato la prova tangibile di tutto ciò: macchinari vecchi e nuovi, odore di ferro e tanta tenacia che ha portato questa azienda in tutta Italia, garantendole un posto sicuro in uno dei contesti più rappresentativi del made in Italy: la produzione della pasta. Ho infatti imparato che molte delle macchine che si usano nei pastifici di Gragnano sono proprio a marchio Storci.

Sulla bocca di tutti storci

Arriva quindi il momento dell’assaggio: davanti a noi tanti vasetti colorati pieni di pasta piccolissima e polverine magiche che sarebbero diventate condimenti. Salacadula salsacabula, acqua calda et voilà, il primo assaggio della pasta Instant è servito.

Volete sapere com’è? Vi dirò, non è affatto male. L’accortezza è quella di tarare bene i tempi di attesa, indicati sulla confezione in 3-4 minuti, ma considerandone lo scopo, ovvero quello di un piatto di pasta mangiato in situazioni precarie, in ufficio o se proprio non vi va di cucinare, la soluzione è davvero apprezzabile. Basta un po’ d’acqua calda e, scegliendo tra diversi condimenti, al momento cinque (a me sono piaciuti molto il pesto e l’arrabbiata), avrete il vostro pasto caldo made in Italy che rispetta tutti i valori nutrizionali senza appesantire. Ogni porzione ha infatti circa 290 calorie.

Sulla bocca di tutti storci

Ma all’inizio vi avevo parlato di tortellini senza glutine, poi mi sono persa tra le chiacchiere e, ok, ci sono. Permettemelo: sono stati le vere star dell’evento.

Serviti in tre variani diverse, in brodo, al ragù e con una salsa ai formaggi, i tortellini gluten free di Storci, sono davvero buoni, ma buoni buoni. Una sfoglia leggerissima di farina di riso e mais idratata al vapore per evitare che l’assenza di maglia glutinica possa strapparla, un ripieno ricco e presente, un prodotto semi industriale che non ha nulla da invidiare ad un tortellino artigianale.

Considerando che al momento tra celiaci, intolleranti e persone che traggono giovamento dalla depurazione dal glutine, i numeri iniziano a essere considerevoli, questi tortellini rappresentano sicuramente l’idea perfetta per chi non vuole fare a meno di uno dei piatti tradizionali delle feste senza doversi sentire simile al cappone finito nel brodo.

Sulla bocca di tutti storci

La nostra giornata è proseguita con un deliziosissimo tour al Museo della pasta e no, lì non avevamo più fame anche se ora, due tortellini, anche tre, non sarebbero proprio una cattiva idea.

Ps: se avete già cenato e non siete in preda ai morsi della fame, fate un giro su Instagram cercando #Storci e #SullaBoccaDiTutti. Al massimo poi mangiate di nuovo.

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