Li chiamano tranvoni, femminielli, anche busoni.
Li hanno prima chiamati ricchioni, froci, anche busoni.
Li chiamano spesso senza guardarli negli occhi ma ammiccando a un bel paio di chiappe. La realtà è però ben diversa da questo modo molto poco umano di affrontare la transessualità e oggi, 8 marzo, Festa della donna, ho scelto di raccontarvi la storia di Michael Prospato, ventisettenne scaleota che due anni fa ha scelto di essere felice.