Si selfie chi può. O di quelli che se li fanno in bagno.

Era il 23 settembre e, neanche alle 10 di mattina, mi arriva su Messenger una proposta indecente. A farmela Veronica, autrice dell’acclamato blog Fuori Logo, che se ancora non lo leggete, dovete farlo subitaneamenDe.

Io adoro Veronica. Mi piace oltremodo la sintonia cazzona che più volte ci ha portato ad investire profiQuamente svariati quarti d’ora al limite tra il ci siamo o il ci facciamo. Cose che solo menti arricciate e baldanzose riescono a concepire per sfuggire al logorìo della vita monotona. E a noi riesce discretamente bene, devo dire.

Una proposta indecente, dicevo.

Guardate un po’ voi.

selfie

Potevo mai perdere questa occasione? No, non sarebbe stato da me. Anche perchè mi era già capitato di riflettere sulla questione, giungendo all’atroce conclusione di un’ingiustizia antropologica che mi porta a dividere la stessa mistura di azoto, ossigeno e argon con i bipedi che si fanno i selfie in bagno.

Premetto: apprezzo la fantasia selfica, avendo io stessa iniziato a scartavetrare la corteccia della pazienza umana almeno 10 anni fa con autoscatti, condivisi su MySpace, testimonianti le peripezie della mia giovinezza, ma il selfie cessico mi pare troppo. Pure per una di bocca buona come la sottoscritta, che almeno studiava pose e location (non vedevo l’ora di riutilizzare il termine dopo il post sui matrimoni di Real Time) atte a solleticare il fanqù mondiale. Almeno c’erano delle birre al posto dello scopino, ecco.

ANNAlizziamo la questione.

Generalmente ci troviamo di fronte a due diversi esemplari bipedi: i cessici esperti e i cessici amatoriali.

I cessici esperti utilizzano la mensola dello specchio come un vero e proprio set fotografico, sfruttando le ultime lampadine ad incandescenza della storia per avere istantaneamente luci potenti e dirette che manco Clio nei suoi tutorial.

L’incarnato appare fluorescente, la lavatrice viene accuratamente sgomberata dall’ammorbidente in offerta e la tavoletta del cesso risulta abbassata e confondibile con le piastrelle grazie ad un perfetto effetto sfumato di messa fuoco provetta. Ogni tanto si nota il Chilly sul bidet, ma la ripresa dall’alto per favorire la visibilità delle tette o degli addominali, devia lo sguardo da ogni altro dettaglio. Compreso l’elastico dei boxer ARMAMI se il soggetto è un macho man di chiara provenienza chianina.

Lo sguardo è ammiccante, la bocca rigorosamente a culo di gallina e la verità confusa da almeno tre filtri per ogni diversa app utilizzata per l’editing.

I suddetti aspetti risultano essere in comune con l’approccio del cessico amatoriale, che però, per definizione appunto, manca di tecnica mistificatoria.

Il cessico amatoriale edita tutto fino a sgranare l’immagine, ma non ha cura nell’evitare alcuni dettagli. Ci ritroviamo così ad ammirare gli accapatoi omaggio di Bottega Verde, lo scopino coordinato al portascopino con i fiori fucsia galleggianti, il Sole per capi colorati che si nota un sacco perchè ha il flacone rosso e il tubetto del dentifricio spremuto al centro. Che solo per questo meritereste sofferenze atroci e prolungate.

Tale esemplare, a volte, dimentica anche di pulire lo specchio, ma magari è un voluto effetto pois, che va tanto di moda.

La mia ANNAlisi a questo punto mi porta a delle domande. Perchè lo fate? Perchè non vi piace fotografarvi al parco mentre fate finta di fare attività sportiva come me? Perchè non vi adagiate sinuosamente sul divano fingendo che vi abbiano scattato una foto mentre dormivate?

No, voi occupate per lunghissime ore i bagni, vi arrampicate sui bidet, vi imbottite le magliette con i dischetti struccanti, fate surriscaldare le lampadine che poi il bagno sembra la taverna di Belzebù con la scontata conseguenza di ardori e odori letali dato che tutte ste acrobazie vi fanno pure sudare.

Voi state privando l’umanità di un’espletazione in santa pace per farvi sfottere online.

Il prossimo stadio è l’evoluzione in Gemma del Sud, io ve lo dico.

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1 commento

  1. Appartenendo io ad una epoca diversa, non sono mai riuscito a rientrare nel club dei selfiesti, anzi raramente faccio foto, per questo motivo ho sempre guardato con interesse questo movimento “culturale ” , senza mai riuscire a capirne appieno l’indole e la mente, ti ringrazio pertanto dell’ ANNAlisi precisa ed esaustiva, mi fa piacere notare che la pensi cosi e che trattasi di amena C..zz..ta
    ma come al solito tu lo dici meglio e con la dolce ironia che adoro tanto.
    P.s.
    però a questo punto dovresti pubblicare un tuo selfie, di quelli di cui parli …. con birre o altro come sfondo 🙂
    denghiù

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