#Cosedi oggi che ho guardato Medicina Trentatre perchè sono pigra.

Ciao a tutti, mi chiamo Anna e oggi, durante la pausa pranzo, ho guardato Medicina Trentatre.

(CIaaaaao, Anna. Benvenuta.)

Sapete perchè l’ho guardato? Perchè sono una persona talmente pigra che ho preferito restare spiaggiata sul divano piuttosto che alzarmi a prendere il telecomando poggiato sul tavolo.

Che tristezza.

30 anni di indolenza e di meritato Luciano Onder.

30 anni di servizi sempre uguali riciclati come le palle brutte e vecchie dell’albero di Natale che porti all’oratorio.

30 anni in cui le mode si sono evolute (non sempre) e loro restano sempre lì coi capelli cotonati, le giacche con le spalline grandi e Luciano Onder coi vestiti color criceto e l’espressione post clistere.

Oggi hanno dato il servizio con la tizia che va dal dermatologo che le dice di esporsi al sole solo dopo aver messo una protezione adeguata perchè ha la pelle chiara e potrebbe scottarsi. Che non bisogna esporsi nelle ore di punta e che i vecchi e i bambini devono stare nei centri commerciali o a casa a ciucciare ghiaccioli. Al massimo nelle fontane del paese coi piedi a bagno a prendere funghi e micosi.

Contavo sulla tabella con le vocali e le relative vitamine da assumere col gran caldo o sui nei che non devono avere contorni frastagliati, ma niente. Ora mi toccherà guardarlo ogni giorno, anche perchè non hanno trasmesso neanche uno dei tre servizi sulla prostata.

Poi è arrivato il reumatologo o l’ortopedico, o qualcosa del genere, a dire che le protesi al ginocchio o all’anca si mettono solo se se ne ha la necessità. Pensate un po’, solo se necessario, quindi toglietevi dalla testa l’idea di farvi la vacanza gratis in ospedale e uscire pure con le anche nuove.

Ma me lo sono meritato. Non ho voluto alzare le chiappe dal divano e ho fatto la mia scelta.

Ora aspetto il tg, uno a caso, meglio se Studio Aperto.

Non vedo l’ora di sentir dire che è estate, che fa caldo, che si suda come capre tibetane, che le spiagge si riempiono nel weekend, che c’è la crisi ma che in Costa Smeralda paghi 37 euro uno spritz, che c’è la gente in coda sulla Sa-Rc ma soprattutto ho una voglia matta di sentir dire la parola ESODO.

Quella mi manca davvero, più del Festivalbar, della chioma di Federica Panicucci e dei balletti di Mauro Repetto.

luciano onder

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2 commenti

  1. Verissimo, a volte l’indole masochistica di noi esseri umani ci rende capaci anche di ascoltare gli ennesimi servizi sulla prossima estate più calda degli ultimi 4000 anni. Già le vedo le vecchine davanti alla tv che, complice la demenza senile, dicono al marito:”Pinù, hai sentito?!?!”

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