Totò, Peppino e il cinefilo ritrovato.

Era da un po’, carissimi, che non vi raccontavo delle mie storie bolognesi e avvicinandosi il Cinema Ritrovato, festival cinematografico fighissimo e meraviglioso che si svolge a Bologna a fine giugno, mi è venuto in mente di quando ho partecipato come volontaria.

Colta dalla smania di mettere cose sul cv e presa anche dalla voglia di fare nuove avventure in un contesto che mi ha sempre coinvolto molto, nel 2011 (se non sbaglio), decisi di inviare la mia candidatura.

Primo colloquio ok, secondo anche e vengo assegnata al settore dell’accoglienza, dato che avevo già avuto esperienze analoghe e me la cavicchio con l’inglese. La mia base era l’ufficio turistico di Piazza Maggiore, punto nevralgico del festival e punto informazioni per tutti i cinefili ritrovati.

Fin qui, tutto normale. Stranezze non pervenute.

Il bello inizia la sera del quizzone, momento in cui venivano presentati anche i volontari.

Se Erasmo da Rotterdam fosse esistito ora, avrebbe certamente preso spunto da una situazione del genere per il suo Elogio della follia. Io sono competitva quando gioco, sì, lo so, ma il lampo di fuoco che ho visto negli occhi di chi si dimenava per dare la sua risposta a proposito di un film turco è stato qualcosa che mi ha segnato profondamente. 

Da quel momento ho capito che la mia avventura al Cinema Ritrovato sarebbe stata indimenticabile.

Indimenticabile come:

  • il cinefilo ritrovato che si siede ogni anno in prima fila perchè vuole ricevere l’immagine vergine prima che venga sporcata dallo sguardo altrui (non sto scherzando, io morirei a guardare un film in prima fila e la mia cervicale ululerebbe, ma non sono una vera intenditrice, io)
  • il cinefilo ritrovato che si siede ogni anno nello stesso posto e resta in silenzio dalla proiezione delle 9 di mattina (sì, loro guardano film muti o retrospettive armene alle 9 di mattina) a quella delle 14:30 perchè la sua catarsi non può essere interrotta
  • il cinefilo ritrovato che ti guarda come se fosse Pasolini che ti scrittura per Salò, perchè fa molto personaggio
  • il cinefilo ritrovato che gira tutto il giorno con 10mila depliants e cartoline autografate da registi norvegesi semisconosciuti (ma questo un po’ lo capisco, perchè le passioni sono passioni ed io proprio quell’anno ho inseguito Capossela ospite del festival per estorcergli una carezza)
  • il cinefilo ritrovato che si commuove perchè in un fotogramma de La dolce vita si vede Fellini riflesso nella lente degli occhiali da sole di non ricordo chi
  • il cinefilo ritrovato che ogni sera mangia la pizza in Piazza Maggiore per prendere parte alle proiezioni gratuite e favorisce la crescita dei piccioni
  • il cinefilo ritrovato radical chic che Hollywood fa cagare e l’espressionismo tedesco se non lo conosci sei una caccola molto, molto secca e inutile
  • il cinefilo ritrovato che ti zittisce se ridi e se canti durante la proiezione restaurata de Gli uomini preferiscono le bionde (datti una calmata e canta anche tu che ti farebbe bene al reflusso gastroesofageo, acidone radicalone)

C’è una cinefilata ritrovata però che resterà per sempre nei miei ricordi: la versione di ‘O sole mio in ceco come sigla del festival.

Perchè?

cinefilo ritrovato

Ci vediamo quest’estate in piazza per vedere qualche film insieme?

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