Il broccolo di Natale. O del rimorchiatore intermittente.

broccolodinatale

Non ha 25 calorie ogni 100 g. E già qui sa di sola.

Non è ricco di fosforo, anzi, dovrebbe assumerne perché la sua memoria, soprattutto quella delle cazzate che dice, non è portentosa.

Il calcio? Ammesso che non si tratti di serie A e Champions, non sa manco cosa sia, e purtroppo anche in merito a calci in culo risulta abbastanza carente.

Col potassio ha in comune solo il po…ssino ammazzatte.

Di cosa stiamo parlando allora? Di un non raro esemplare di broccolo, quello di Natale. Colui che compare sulle tavole dei nostri cuori, imbandite a festa, solo durante le vacanze, che spesso poi fa diventare cacanze.

Il broccolo di Natale, o rimorchiatore intermittente, è colui il quale, approfittando del nostro evidente stato di torpore glicemico, arriva proprio nel momento in cui stiamo per chiudere gli occhi davanti all’ennesima replica del Piccolo Lord o di Piccole donne e colpisce con una potente raffica di messaggi, sollazzando il nostro desiderio di non sentirci i canditi uscire anche dal piercing al naso.

I casi, generalmente, sono questi:

  • è tornato al paesello natìo e, rompendosi immensamente le palle, pensa bene di divertirsi con le nostre quando non ha quelle del calcetto con gli amici;
  • non è tornato al paesello natìo perché deve lavorare e, rompendosi anche in questo caso immensamente le palle, pensa bene di divertirsi con le nostre perché non ha quelle del calcetto con gli amici;
  • è ubriaco

Il broccolo di Natale è quell’esemplare di stronzo che fa leva sul nostro piacere di fare una cazzata sapendo di farla.

Lui sa che noi sappiamo e per questo si accende e si spegne come le luci di Natale dandoci il tempo di ringalluzzirci e di struggerci. Lui sa che se ci cerca ci gasiamo e se non ci cerca più corriamo a inginocchiarci davanti al presepe pregando Gesù Bambino di farlo tornare promettendo di non mangiare carboidrati per tutto gennaio e di non decolorarci più i baffetti. Ed è proprio quando abbiamo pronunciato quella promessa che… taaac, si riaccende.

No, scusate. Era una notifica dimmerda.

Dicevo, lui sa che le nostre ovaie si sbattono tantissimo (no no no, zitte, non volevo dire quello) su Whatsapp con le nostre amiche, che siamo vulnerabili, che ascoltiamo Tiziano Ferro e Marco Mengoni, che guardiamo Notting Hill facendo palline compresse di pandoro. Lui sa che può avere le nostre vacanze e farle diventare cacanze. Lui sa che le nostre migliori amiche ci solleveranno dal fango e ci alleneranno con cattiveria e iniezioni di mammt e ziat e sorat per poi farci piangere dicendoci che siamo come la cometa che ha lasciato la scia nelle se buie notti natalizie.

Quello però che ancora non sa è che noi lo sappiamo che quello non sarà il nostro grande amore e che comunque a Capodanno indosseremo le mutande contenitive, magari sopra i collant smollati per non farli cadere.

Ché se ci cadono le palle, le raccogliamo sempre anche se rotolano a chilometri di distanza, ma se ci cadono i collant, un po’ di fatica, dovrà pure farla.

Sperando che abbia gli stessi gusti di Hugh Grant in fatto di mutandoni.

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