The Rocky Horror Beach Show.

La stagione del tutti a mare a mostrar le chiappe chiare si è ufficialmente aperta e, come ogni anno, porta con sè gioie e dolori, opere d’arte e tanta arte di opera di misericordia.

A me in spiaggia non schifano smagliature e rotolini, che con un po’ di buon gusto possono essere mimetizzati (sì, me lo ripeto ogni giorno).

A me schifa la gente tamarra. E non tamarra tipo che indossa il costume anni 90, che se mi entrassero, indosserei anche i miei di quegli anni, dato che ne avevo uno color pavone che canterei “Il ballo del qua qua” in armeno pur di poterlo mettere ancora. Tamarra proprio. Dentro. Fin nel colesterolo, quello cattivo. 

Ci sono degli esemplari il cui unico scopo dovrebbe essere quello di fungere da bolo per le mucche della Val d’Aosta, cosi d’estate se ne andrebbero pure a fa…re la transumanza. E invece no, sono tutti in spiaggia, unti e bisunti, luccicanti come una cipolla glassata, chiassosi come la sveglia che suona il tema de I Pirati dei Caraibi e ti immagini Laura Scimone con le convulsioni.

Loro non se ne stanno a leggere libri o giornali, non chiacchierano discretamente, non giocano a scopone sotto l’ombrellone, non se ne vanno a cercare patelle abbracciati agli scogli e a farsi fare le foto con la bocca a culo di gallina, non si mettono simpaticamente a riva a farsi sgonfiare le gambe con il massaggio drenante dell’acqua.

No.

Loro ostentano la propria tamarraggine. Sono portatori insani di truzzaggine.

Sono gli alfieri del cattivo costume cosmico.

spiagge

E cosa fanno?

C’è la bambolona che non ha avuto tempo di farsi le sopracciglia prima di recarsi in spiaggia, quindi approfitta della luce giusta per farlo sul bagnasciuga e già che si trova si toglie pure quei 6-7 peli sotto pelle che si trovano sempre sugli stinchi. Ovviamente ne approfitterà anche per schiacciare qualche brufolo sulla schiena del fidanzato, giunto zompettando vicino a lei sistemandosi le noci di coccobbellococcofresco lungo il tragitto rovente.

Nella categoria degli orrori da spiaggia, rientrano a pieno titolo anche i chiacchieratori compulsivi, telefonici o vicini d’ombrellone. Sono quelli a cui non si prosciuga mai la saliva, quelli che non deglutiscono mai e che riescono a sopportare lunghe sessioni di conversazione rotendo il muso come cammelli. Spesso sono anche quelli che si sentono calati nel ruolo di coloro che elargiscono ricchezza e benessere ad una località altrimenti destinata al declino totale.

N.b.: Sono anche quelli che vedi in coda sulla Sa-Rc con il bagagliaio stipato di carta igienica e pummarola, muovendo ripetutamente il braccio mentre Tony Tammaro canta che il sole coce forte e non ce la fa più di restare ancora a Napoli e quindi viene in vacanza a Scalea che lo arricrea.

Vogliamo parlare di quelli che portano lo stereo in spiaggia? Sì, lo stereo a pile, che manco nei peggiori ghetti ormai. Arrivano in canottiera extra large, ti sventolano sotto il naso le scarpe da ginnastica nelle quali custodiscono il muschio per il presepe e accompagnano il calendario che ormai hai iniziato a declinare anche nella lingua farfallina antica con della musica naturalmente di merda.

Per mettermi in pace l’anima devo anche dire due parole sulle allegre famigliole.

Ora, a me i bimbi piacciono tantissimo, chi mi conosce lo sa e sa anche che stabilisco abbastanza facilmente una certa sintonia con loro ma, da quando uno scugnizzo, mentre ero sola, stesa a prendere il sole, si è messo ad urlare indicandomi e dicendo che ero bianca “comm a SHcary Movie”, io qualche piccola antipatia verso i cuccioli indemoniati me la sono fatta venire.

Non devo specificare che la mamma era una di quelle che si fanno le sopracciglia in spiaggia, vero? E si è messa anche a ridere pizzicando il culo del figlio.

Concludo la carrellata con i panatori ufficiali, quelli che forse subliminalmente vogliono comunicarti che sei una costoletta d’agnello. Quelli che scuotono il telo controvento, ma soprattutto addosso a te. Quelli che sollevano più sabbia di una tempesta nel deserto e che se glielo fai notare ti rispondono che la spiaggia è di tutti. Ma che cazzo vuol dire, trogloditi?!

Fortunatamente ci sono le signore che fanno zumba a riva.

Ecco, in quel momento, io, dimentico tutto.

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2 commenti

  1. Io ti stimo e te lo ripeto ^_^ Anche se hai dimenticato le Tamarre super gnocche (così si credono) che passano la giornata sul bagnasciuga a manipolaRe i propri ritocchi estetici…

    1. Quelle con le bocce che galleggiano come boe (di anneggaggio, altro che salvataggio!)? Quelle che fanno acqua gym con la brasiliana e si stupisconono se si sposta? Quelle che “ooooh, si è slacciato il triangolino” e si autopalpano mentre chiedono a qualcuno di legarglielo dietro al collo?

      😀

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