Dimmi cosa googli e ti dirò chi sei.

“Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa. Ogni mattina, in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più in fretta della gazzella, o morirà di fame. Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: l’importante è che cominci a correre…” 

Ogni mattina, a Bologna, io mi sveglio alzo, faccio pipì, metto le lentine, preparo il caffè, apro uno yogurt o una confezione di polpa di frutta, mangio dei biscotti o dei cereali di varia foggia, guardo le notifiche, leggo un po’ di notizie e visiono le statistiche del blog. Senza correre, chè sono un bradipo e sono molto pigra.

Questa cosa delle statistiche del blog mi diverte un sacco.

Perchè? 

Perchè mi piace osservare l’umanità. Ecccerto, altrimenti non avrei neanche potuto immaginare di poter fare della scrittura un lavoro (lo dico? Sì, un lavoro.).

Mi piace osservare la gente da qualunque angolazione. Lo faccio in treno (quando non dormo), lo faccio in autobus (immaginando i miei soliti musical flash mob), lo faccio in fila alle poste (quando non faccio cose col tablet), lo faccio ovunque.

Ed ora lo faccio anche sul blog.

Il blog mi offre prospettive alquanto interessanti e, a volte, stupefacenti. Ribadisce inoltre il concetto, da me già sposato da un po’, che la Rete non ha proprio nulla di diverso dalla realtà che viviamo quotidianamente. Anzi, spesso è addirittura più schietta.

In che senso?

Guardate qui:

1403538332174

Questo è un sunto delle ricerche che hanno condotto alcuni utenti della Rete su questo blog. Nessuno andrebbe in un ufficio informazioni a chiedere delle tette di Anna (Anna chi, poi). Nessuno si sognerebbe di andare in un negozio di abbigliamento e chiedere beatamente alla commessa un paio di jeans a vita bassa e chiappe al vento (dubito comunque sia stato simile lo scopo della ricerca). Tutti però sulla Rete possiamo fare le domande e le ricerche che più ci solleticano senza il rischio di risultare sconvenienti.

Che poi… io due domande me le faccio. A volte ci rido e mi beffo di alcuni soggetti ignoti, altre rifletto e lascio correre i pensieri verso lidi meno ridenti (vedi “sono disperata Anna”).

In ogni caso imparo sempre.

Ho imparato che il culo di J Lo fa sempre la sua gran figura, che le tette cadenti per alcune sono davvero un problema. Ho imparato che il primo appuntamento è più temuto del dentista e che c’è una persona al mondo che si pone la questione sull’utilizzo della cucchiarella da parte delle madri.

Ho imparato che la gente sulla Rete a volte è molto più buffa che nella realtà offline e che una visita a sorpresa sulla cronologia di qualcuno può essere molto più utile della diagnosi dello psicologo.

Ho imparato che se mi dici cosa googli, ti dirò chi sei. 

Ps: tu che volevi sapere delle madri che usano le cucchiarelle, mi scrivi un’email? Mi sei già simpatico e voglio diventare tua amica.

You may also like

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *