Cose di tette: non è grave, è gravità.

Le tette.

Letteratura, poesia, cinema, musica e arte in generale da sempre ne hanno decantato poteri e virtù, e va bene così, ma esiste una linea sottile, rintracciabile attorno ai 24-25 anni d’età, che segna il confine tra l’incanto e il disincanto. Tra la virtù e il sempre più giù.

Non è grave, no, è solo gravità.

I segnali sono chiari.

Se prima potevi andare a dormire senza reggiseno, ora non puoi, perché oltre a raccogliere sogni nei prati dei tuoi desideri, potresti ritrovarti a raccogliere anche le tue tette tra i fiori appassiti.

Se fino all’estate precedente il bikini coi triangoli non era un problema, ora ti servirà un flicorno soprano accordato in si bemolle.

Vogliamo parlare poi delle canotte e dei top da indossare senza reggiseno? Stop, dimentica. Chiama tutta la corazzata Potemkin a sostegno.

Pensi di essere fortunata perché  hai le tette piccole che entrano nella coppetta del Fruttolo? Inventa un nuovo gusto: prugne secche.

Pensi di essere fortunata perché  hai le tette grandi e credi che tirando al massimo le spalline del reggiseno non si noti nulla? Ritenta, sarai più fortunata. E non ti si confonderanno le smagliature della scollatura con le zampe di gallina.

Io non ho figli, ma se tu ne hai, ti lascio questo campo vuoto per poterlo riempire di tutto il florilegio possibile. Poi ci beviamo insieme un mojito e balliamo le canzoni delle Spice Girls perché non ci frega niente se negli anni 90 le tette stavano ferme come due chupa chups e adesso invece sembrano due budini.

Ti sembra che il tuo punto vita sia sceso (se sei tra le fortunate ad averlo)? No. Sono scese le tette e non è una questione di prospettive e punti di fuga. Semmai solo di fuga. Ma non correre troppo velocemente ché se non hai il reggiseno giusto poi ti fanno male le tette.

Si, ma tranquilla, non è grave, è solo gravità.

tette

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