Uomini a cui non darla mai

uomini a cui non darla mai

Vinta? Più o meno, se la intendete come una partita a burraco.

In realtà, nell’incommensurabilmente variopinto e caleidoscopico mondo delle relazioni para sentimentali, a molti uomini non dovete dargliela. Non dovete, no no no. Dovete scappare come quando avete mangiato mezzo tiramisù preparato col mascarpone contenente lattosio.

Più fuga meno figa, sostanzialmente.

Ma scappare da chi? Da cosa? Vi eravate fatte la ceretta? Meglio così, inizia a fa’ caldo.

  1. Il latitante: più abile di Pablo Escobar. Appare e scompare intermittendo come le luci dell’albero di Natale, è charmant, dispone di una certa abilità oratoria e fa finta di essere ingenuo. Spesso si tratta di uomo in carriera molto impegnato e usa trasferte, riunioni e straordinari per indossare il mantello dell’invisibilità per poi toglierselo quando vi cerca frignando come un vitello lattante dicendovi che è stanco, sfinito, sfibrato più dei vostri capelli e che ha bisogno di voi per vivere in maniera più regolare. Siete il suo bifidus actiregularis, insomma.
  2. Il narcisista: o ultimo detentore umano di pisello odoroso. Apparentemente è perfetto, amabile, premuroso, sempre attento al corteggiamento, siete le sue muse, le sue principesse, le sue regine, le sue imperatrici. Coltiva in voi l’indispensabilità nei suoi confronti perché è un manipolatore affettivo. Appena vi passa la sbronza emozionale vi fa sentire inadeguate se non lo assecondate, se non lo cercate, se vi siete svegliate tardi e non gli avete dato il buongiornissimo, se siete collassate sul divano e non gli avete dato la buonanottissima, se stavate girando la vellutata di zucca e non avete sentito il telefono, se non gli dite che la camicia azzurro cielo polinesiano non fa risaltare le venature delle sue iridi. Generalmente è sexy da mori’, ma mai ammazzato.
  3. Il mammone: il cucciolo di casa, il piccino picciò della sua mammina. Potrebbe essere un killer seriale. Viziato e coccolato oltre ogni umano ritegno, è il Pollock di casa che dà vita ad action painting con calzini e mutande lasciati un po’ qua e un po’ là ma mai in lavatrice o nel cesto dei panni sporchi, non alza un dito manco per fa’ ‘na scorreggia perché la fa meglio sua mamma che vivrà come il fantasma dei Natali passati, presenti e futuri dietro i quadri di casa vostra, dietro i fornelli, dietro il divano ma mai sotto la tavoletta del cesso. Voi sarete sempre quelle gelose e lui il bimbo perfetto. Una vita di merda.
  4. Il misterioso: il prestigiatore del cuore, il mago Silvan delle emozioni, quello che c’è ma non si vede perché lui è fatto così, non lo fa di proposito, non ama essere in copertina, non ama mostrarsi, vive in penombra, non desidera raccontarsi (forse perché non ha un cazzo da dire?!), spegne le luci su di sé e le accende su di voi. Scappate, che di miti più interessanti di lui da alimentare ce ne sono a iosa.
  5. Il single incallito: la verità, come sempre, come ci insegna un film che non guarderemo mai troppo, è che non gli piacete abbastanza, perché non esiste nessun uomo che ha deciso dalla nascita di star solo, seppur nella vita capitino periodi in cui si desideri solo la solitudine. Esistono solo amori che non sono nati, cuori che non battono così forte, farfalle nello stomaco che sono rimaste bruchi. Non è colpa di nessuno, ma prima che un colpo venga a voi, andate via con dignità invece che farvi raccontare altre palle.

Soprattutto, pensateci: gli uomini a cui darla, comunque, sono sempre più di quelli a cui non darla mai.

Guardatevi attorno, è primavera.

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