Camst: 70 anni, non sentirli ma gustarli tutti.

compleannocamst

Martedì 16 giugno Camst, storica azienda della ristorazione bolognese, ha festeggiato il suo settantesimo compleanno. Un’occasione importante per raccontare questa storia cittadina, ma un’occasione fondamentale anche per raccontare una storia italiana, perché testimonia come una buona imprenditoria possa fare la differenza calvalcando periodi ottimi ma anche crisi profonde.

A festeggiare Camst, oltre ad una rappresentanza aziendale, c’eravamo anche noi blogger, divisi tra la forchetta e lo smartphone, in perenne modalità tweet selvaggio al grido di #70camst.

Il mio racconto di questa grande festa, oggi, parte da lontano, dai ricordi.

Perché il cibo è anche un ricordo, è parte della memoria e del vissuto di una famiglia, di tante famiglie e quindi di una città.

festa settanta anni camst

Il mio ricordo è il ragù. Quello della nonna, non quello bolognese però, perché io sono bolognese adottiva. È il profumo che invadeva casa il sabato sera quando guardavamo i varietà su Rai1, è il crepitìo allegretto andante con brio, il borbottìo familiare che per almeno tre ore ci faceva compagnia mentre io sognavo di essere come la Parisi e provavo a fare la spaccata (senza apprezzabili risultati). Se penso ad un sapore, è proprio questo, pieno e rotondo, e mi viene in mente casa. Una casa sempre pronta ad accogliere amici e parenti dove, come dice mia nonna, se si mangia in due, si mangia anche in tre.

La giornata dedicata a Camst mi ha portato alla memoria proprio queste sensazioni, anche perché, a Bologna, è davvero impossibile non sentirsi accolti in un grande abbraccio che sa di ragù e ospitalità.

Proprio come questa lasagna verde, piatto storico dell’azienda ed emblema di una Liberazione storica e personale che vedeva centinaia di uomini e donne tornare a casa dopo la Guerra accolti dal buffet in stazione sull’unico binario rimasto attivo.

lasagna verde camst

La storia di un’azienda come Camst è indissolubilmente legata al territorio in cui nasce, in cui affonda le sue radici e a cui intreccia i destini di quegli uomini che diventeranno dipendenti, senza mai perdere la dimensione di persona. È così che Gustavo Trombetti, fondatore della cooperativa, ha lasciato che la sua idea imprenditoriale, dinamica e fortemente sociale, arrivasse a noi, che ammirati e stupiti abbiamo viaggiato alla scoperta della sua storia attraverso il monologo di Ivano Marescotti che, senza fronzoli e con una vis degna di pochi interpreti, ha fatto echeggiare canti politici e memorie umane all’interno del teatro dell’Arena del Sole.

festa settanta anni camst

Quella di Gustavo Trombetti è la storia di un imprenditore segnato dalla prigionia e dai massacri della guerra, che ha condiviso le sue idee con Gramsci e che, nonostante le sue impostazioni politiche pubblicamente note, non ha lasciato spazio a quello che oggi chiameremmo conflitto di interessi.

A festeggiare con noi, c’era anche l’associazione Succede solo a Bologna che ci ha guidato per le strade del centro storico alla scoperta delle curiosità bolognesi, alcune legate a Camst (come il Bass’Otto, ristorante in Via Ugo Bassi, primo self service d’Italia), altre a testimonianza di una città che ha sempre accolto l’innovazione con curiosità e intraprendenza senza però mai staccarsi da un passato storico importante.

succede solo a bologna

Cosa ho portato a casa dopo questa giornata?

Certamente un goduriosissimo buffet in compagnia di colleghi e nuove conoscenze gustando i sapori storici di una Bologna succulenta e passionale, ma soprattutto l’idea di un’impresa sociale che si può fare se a metterla in atto ci sono prima le persone e poi i dipendenti, perché non si diventi mai “uomini a una dimensione”.

catering camst

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1 commento

  1. è sempre un enorme piacere leggere quello che scrivi …. la passione che metti nello scegliere le parole e nel mischiarle … posizionarle e nel costruire le cose che dici …. è chiaramente la stessa passione che mette uno chef nello scegliere gli ingredienti e nel mischiarli nel dosarli per creare un piatto nuovo …..
    spero non ti senta offesa dal sentirti dire che sei una “Chef delle Parole”
    perchè il piacere del mangiare ed il piacere del leggere sono sono secondo me due piaceri che …. in fin dei conti fanno bene all’anima
    e con tutti e due si accompagna bene il vino ….

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