Novi, Kinder, Lindt e lo scioglievole doppiosenso.

Disclaimer: chiedo venia ai marchi citati, di cui sono convinta fruitrice, ma a me alcune cose fanno troppo ridere. Colpa mia e della mia creatinità. Leggi come creatività cretina. Vogliatemi bene.

Pubblicità. Doveva succedere, un giorno o l’altro.

Banderas ha deciso di dire addio alla sua virilità, Costner ci manca poco e invece dello smoking di gala indossa le pinne gialle, quegli altri non possono bere un caffè in santa pace senza essere rincorsi da orde assassine che gli zombie je fanno ‘na pippa. Poi c’è l’analcolico biondo che gli dei lo abbiano in gloria quando arriverà il giorno del giudizio e gli assorbenti sono sempre più schierati in prima linea nella lotta contro il senso logico. Ma loro c’hanno le ali e voleranno lontano. Si spera molto, portando in groppa, in un remake de La storia infinita, i pori copywriter che ormai non sanno più cosa inventarsi. Bye bye, genty.

In tutto questo marasma, io vorrei soffermarmi su due pubblicità: quella della Novi e quella della Lindt.

Signor Novi e signori creativi tutti, che c’è da ridere e colloquiare amabilmente in cima ad uno sperone dove, se ti va proprio bene, l’unica cosa da fare è controllare un attacco di panico?

Non voglio rovinare la poesia, il piacere della conquista della vetta, la goduria di addentare una tavoletta di cioccolato dopo aver bruciato 15467 calorie, il senso di comunione con la natura e l’estasi della rarefazione dell’aria. No, non voglio. Voglio solo dire che, a rigor di logica, lassù, io c’avrei un cagotto incipiente e di certo la cioccolata non mi faciliterebbe poi la discesa. Non la mia, almeno. Sempre ammesso che riesca a scendere da quello scoglio tra le nuvole e sempre dopo aver lottato contro il panico, Smaug e i mangiamorte.

cioccolato

Lindt, ce n’è anche per te.

Scioglievolezza, irresistibile scioglievolezza. Di quale scioglievolezza stiamo parlando? Mi tocca fare la bruty anche in questo caso, ma a me l’assonanza nasce spontanea. Più delle domande di Antonio Lubrano. Certo, lo scopo è stato raggiunto, perché lo sloganuccio ce lo ricordiamo tutti e lo associamo ai cioccolatini più buoni del globo terracqueo, ma… non si poteva cercare, tra le parole alate del cosmo, qualcosa di meno cacoso?

Concludo con la barretta Kinder mangiata dal papà mentre cambia il pannolino del pupo. Non dirò nient’altro. Non posso farlo.

Non posso fare una figura di merda.

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1 commento

  1. ahahhhahahahahhhaha… continuo a ripertelo come complimento ” SEI UN GENIO DEL MALE ” …. devo dire che ai primi due non avevo mai fatto caso ….. ma effettivamente anche a me il papà che mangia cioccolato mentre cambia il pannolino, ha da subito dato un senso di fastidio, anche perché … e rimane uno dei misteri a cui prima o poi Adam KAKmon dovrà dedicare una puntata, invece di prendersela sempre con gli ufo e i templari …
    come fanno i bambini cosi dolcie e teneri, che mangiano solo latte ….. a PUZZARE come le fantomatiche fogne di Calcutta ???
    sei sempre troppo … tutto 🙂

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